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IL VANGELO SECONDO RAVENNA

Le chiese e i battisteri di Ravenna all'esterno ci appaiono come umile terra, terracotta che affonda nella nuda terra.
Ma all'interno squillano radiosi gli ori, gli azzurri e i verdi dei cieli nuovi e della terra nuova, e ci attraggono nel refrigerio della contemplazione come una preghiera di lode.
Una bellezza - meglio: la bellezza - dell'altro mondo.

In questi mosaici risplende un anticipo di paradiso, che già viene pregustato nella Chiesa. "E' una visione profetica di ciò che sarà il mondo quando Cristo avrà finito di salvarlo, un mondo riconciliato, trasfigurato dalla luce, che è il colore della carità divina. Se il vostro destino eterno vi interessa, andate a Ravenna. Esso sta scritto sui suoi muri": così scrive André Frossard nel Vangelo secondo Ravenna che dà il titola a questa presentazione in sei tappe.




1
Galla Placidia, con la sua cupola blu notte punteggiata da 900 stelle, dapprima disposte a cerchi concentrici e che vanno poi a formare i petali di una grande rosa, quasi onde pulsanti attorno all'aurea croce che ne è il cuore.



2
Il Battistero neoniano, ove gli apostoli guidati da Pietro e Paolo, sembrano ritmicamente procedere verso oriente, posando i piedi nel verde smeraldino della "terra nuova", sullo sfondo azzurro indaco dei "cieli nuovi"; essi hanno volti molto ben connotati, tipici della romana pictura tardoantica



3
Il Battistero degli ariani, ove è enfatizzata l'umanità di Cristo. E quel dettaglio sorprendente: sul capo della personificazione del fiume Giordano si stagliano due chele di gambero, simbolo del viaggio a ritroso dalla morte alla vita



4
Sant'Apollinare nuovo, cui è dato ampio spazio. Si possono ammirare nei dettagli e ad alta definizione non solo le grandi teorie dei santi e delle sante, ma anche le 26 scene evangeliche poste alla sommità delle pareti (dunque pressoché invisibili ai visitatori): si tratta del più ampio ciclo di mosaici evangelici di epoca romano-cristiana, giunto a noi pressoché integro. Le tredici scene della parete sinistra narrano i tre anni di vita pubblica di Gesù; le tredici scene della parete destra mostrano i fatti del triduo pasquale.



5
Sant'Apollinare in Classe e l'indimenticabile Trasfigurazione mostrata nel suo catino absidale: è proprio un anticipo di paradiso.



6
San Vitale, conclusiva apoteosi. Davvero, come scrive Frossard, "qui la materia trasfigurata diventa luce, fiammata d'eternità". L'Agnello della volta, circondato da una miriade di animali d'ogni specie nel ritrovato Eden originario; i sacrifici di Abele, Melchisedech e Abramo che conducono al sacrificio eucaristico; l'imperatore Giustiniano e la consorte Teodora, anch'essi recanti offerte eucaristiche; infine il Signore eterno. Siamo in terra, ma godiamo già del refrigerante splendore della Gerusalemme celeste.



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