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"... e Dio vide che era bello"
Negli ultimi cinquant’anni il Magistero della Chiesa – partendo da Paolo VI, attraverso Giovanni Paolo II, fino a Benedetto XVI – non ha mai smesso di indicare La Via pulchritudinis. In un’epoca di crisi, la via del bello – che non è, ovviamente, l’unica via – può riuscire meno difficile rispetto alla via del vero o a quella del buono, anche se i tre elementi alla fine non potranno che convergere.
Scriveva Hans Urs von Balthasar (1905-1988) che nel mondo moderno «gli argomenti in favore della verità hanno esaurito la loro forza di conclusione logica» e il bene «ha perduto la sua forza di attrazione», così che non resta che partire dal bello. La bellezza è dardo che ferisce e risveglia. La bellezza è goccia che scava la pietra, trafora la corazza del cuore di pietra e lo rifà cuore di carne, e gli rimette le ali, e lo spalanca sull’Oltre.

Incontro con gli artisti. Discorso del Santo Padre Benedetto XVI.
Cappella Sistina - Sabato, 21 novembre 2009

Che cosa può ridare entusiasmo e fiducia, che cosa può incoraggiare l’animo umano a ritrovare il cammino, ad alzare lo sguardo sull’orizzonte, a sognare una vita degna della sua vocazione se non la bellezza?
…l’esperienza del bello, del bello autentico, non effimero né superficiale, non è qualcosa di accessorio o di secondario nella ricerca del senso e della felicità …Una funzione essenziale della vera bellezza, infatti, già evidenziata da Platone, consiste nel comunicare all’uomo una salutare “scossa”, che lo fa uscire da se stesso, lo strappa alla rassegnazione, all’accomodamento del quotidiano… lo “risveglia” aprendogli nuovamente gli occhi del cuore e della mente, mettendogli le ali, sospingendolo verso l’alto…
…“L’umanità può vivere - dice Dostoevskij - senza la scienza, può vivere senza pane, ma soltanto senza la bellezza non potrebbe più vivere, perché non ci sarebbe più nulla da fare al mondo. Tutto il segreto è qui, tutta la storia è qui”. [leggi tutto]


Benedetto XVI - Udienza generale
Aula Paolo VI - Mercoledì, 18 novembre 2009

…la forza dello stile romanico e lo splendore delle cattedrali gotiche ci rammentano che la via pulchritudinis, la via della bellezza, è un percorso privilegiato e affascinante per avvicinarsi al Mistero di Dio.
Che cos'è la bellezza, che scrittori, poeti, musicisti, artisti contemplano e traducono nel loro linguaggio, se non il riflesso dello splendore del Verbo eterno fatto carne?
Afferma sant'Agostino: "Interroga la bellezza della terra, interroga la bellezza del mare, interroga la bellezza dell'aria diffusa e soffusa. Interroga la bellezza del cielo, interroga l'ordine delle stelle, interroga il sole, che col suo splendore rischiara il giorno; interroga la luna, che col suo chiarore modera le tenebre della notte ...Interrogali!
Tutti ti risponderanno: Guardaci, siamo belli! La loro bellezza li fa conoscere. Questa bellezza mutevole chi l'ha creata, se non la Bellezza Immutabile?". [leggi tutto]

Lettera del Papa Giovanni Paolo II agli artisti
Dal Vaticano, 4 aprile 1999, Pasqua di Risurrezione.

    A quanti con appassionata dedizione cercano nuove « epifanie » della bellezza
    per farne dono al mondo nella creazione artistica.
    « Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona » (Gn 1,31).

Nessuno meglio di voi artisti, geniali costruttori di bellezza, può intuire qualcosa del pathos con cui Dio, all'alba della creazione, guardò all'opera delle sue mani. Una vibrazione di quel sentimento si è infinite volte riflessa negli sguardi con cui voi, come gli artisti di ogni tempo, avvinti dallo stupore per il potere arcano dei suoni e delle parole, dei colori e delle forme, avete ammirato l'opera del vostro estro, avvertendovi quasi l'eco di quel mistero della creazione a cui Dio, solo creatore di tutte le cose, ha voluto in qualche modo associarvi.
...Il tema della bellezza è qualificante per un discorso sull'arte. Esso si è già affacciato, quando ho sottolineato lo sguardo compiaciuto di Dio di fronte alla creazione. Nel rilevare che quanto aveva creato era cosa buona, Dio vide anche che era cosa bella. Il rapporto tra buono e bello suscita riflessioni stimolanti. La bellezza è in un certo senso l'espressione visibile del bene, come il bene è la condizione metafisica della bellezza ...è stato detto con profonda intuizione che « la bellezza salverà il mondo ». La bellezza è cifra del mistero e richiamo al trascendente. Per questo la bellezza delle cose create non può appagare, e suscita quell'arcana nostalgia di Dio.... [leggi tutto]


Messaggio di sua Santità Paolo VI agli artisti
Chiusura del Concilio Vaticano II, 8 dicembre 1965.

Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza per non sprofondare nella disperazione. La bellezza, come la verità, è ciò che infonde gioia al cuore degli uomini, è quel frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione. E questo grazie alle vostre mani...
Che queste mani siano pure e disinteressate! Ricordatevi che siete i custodi della bellezza nel mondo: questo basti ad affrancarvi dai gusti effimeri e senza veri valori, a liberarvi dalla ricerca di espressioni stravaganti o malsane.
Siate sempre e dovunque degni del vostro ideale, e sarete degni della Chiesa, la quale, con la nostra voce, in questo giorno vi rivolge il suo messaggio d’amicizia, di saluto, di grazie e di benedizione. [leggi tutto]


Omelia di Paolo VI
«Messa degli artisti» nella Cappella Sistina
Solennità dell’Ascensione di Nostro Signore, Giovedì 7 maggio 1964.

...Noi abbiamo bisogno di voi. Il Nostro ministero ha bisogno della vostra collaborazione. Perché, come sapete, il Nostro ministero è quello di predicare e di rendere accessibile e comprensibile, anzi commovente, il mondo dello spirito, dell’invisibile, dell’ineffabile, di Dio. E in questa operazione… voi siete maestri. E’ il vostro mestiere, la vostra missione; e la vostra arte è quella di carpire dal cielo dello spirito i suoi tesori e rivestirli di parola, di colori, di forme, di accessibilità.
...E se Noi mancassimo del vostro ausilio, il ministero diventerebbe balbettante ed incerto e avrebbe bisogno di fare uno sforzo, diremmo, di diventare esso stesso artistico, anzi di diventare profetico. Per assurgere alla forza della espressione lirica della bellezza intuitiva, avrebbe bisogno di far coincidere il sacerdozio con l’arte. [leggi tutto]


                                      Amici... come in ginocchio ai piedi del Magistero

La bellezza salverà il mondo
Davide Rondoni, Il Sole 24 ORE - 22 novembre 2009.

Il Papa è entrato nella sala della Cappella Sistina rapido e sorridente.
Al seguito poche persone, uno con una borsa di pelle un poco sdrucita. Ho pensato: forse un medico, o uno con degli attrezzi. Ma di attrezzi strani non ha avuto bisogno il Papa per parlare a noi cinquecento artisti invitati da tutto il mondo. È stato semplice e diretto.
Ha detto, in sintesi: l'arte è una finestra sul mistero, sulla bellezza. Vi offro la mia amicizia, l'amicizia della Chiesa, di questo posto dove l'arte parla da millenni, perché la fede e l'arte hanno qualcosa di simile. [leggi tutto]


Il Papa lancia la sfida all’arte spettacolo
Luca Doninelli, il Giornale - 22 novembre 2009.

Dalla Sala stampa mi arriva l’indiscrezione secondo cui moltissimi artisti esclusihanno fatto il diavolo a quattro per essere invitati. Ci sono state proteste vibrate. Reazioni indignate o stupefatte. Ragazzi, si dà il caso che le liste di convocazione siano fattecosì: ingiuste per natura. Sapeste quante volte è toccato a me.Anche l’ultima lista, quella giusta, non mancherà di suscitare polemiche. Ne fa fede il Giudizio universale che campeggia di fronte a noi non come una minaccia, ma come un promemoria. Saremo nella lista buona? Monsignore Ravasi ci chiamerà, quel giorno? Bisogna provarci. Il guaio è che noi quaggiù, col calcagno immerso nella melma della storia, distinguiamo a fatica i sentieri buoni da quelli che finiscono in niente. Eppure i segni ci sono, le indicazioni esistono. Parlo con artisti molto laici. Il bisogno esiste. La bellezza, mi spiega il fotografo Gabriele Basilico, èstata estromessa dall’estetica moderna, che la considera retorica. Ma era giusto che tornasse al centro del discorso, non la si può togliere di mezzo: retorica o no,il fuoco è lì. [leggi tutto]


L'incontro del Papa Benedetto XVI con gli artisti
Luigi Negri, Il Giorno - 23 novembre 2009

Tutti riconoscono che nell’incontro fra il Papa e gli artisti e gli uomini di cultura è accaduto un evento di straordinaria importanza. Infatti il Papa ha saputo tessere una lezione magistrale in cui si sono sintetizzati la sua grande fede, la sua indubbia capacità teologica, la vastità della sua cultura e quel caratteristico impegno educativo che esprime in tutti i suoi interventi.
Ma vorrei che ci chiedessimo tutti come può continuare questo evento, perché il Papa ha messo anche in guardia sui pericoli di una cattiva arte, di una cattiva cultura e nessuno può negare che anche molti fra quelli che ascoltavano il Santo Padre sono stati responsabili, in questi anni, della cattiva cultura, della cattiva arte, del fenomeno di espropriazione, al popolo, della sua fede e della sua tradizione.Sono stati responsabili di quella sistematica e programmata distruzione dei valori fondamentali della vita. [leggi tutto]


Il mondo ha bisogno di bellezza
Massimo Camisasca, www.ilsussidiario.net - 26 novembre 2009

L’arte e gli artisti hanno da sempre interessato la Chiesa. È per una ragione che ha attinenza profonda con il cuore stesso del Cristianesimo. Esso non è nient’altro che questo: Dio prende la carne di un uomo per raggiungere gli uomini di ogni tempo e di ogni spazio.
Da allora, dall’Incarnazione, la sorte di Dio e quella degli uomini sono definitivamente congiunte. A dire il vero, tutto ciò era già manifesto nell’atto creativo di Dio. Egli, che rimane trascendente e irraggiungibile, Colui che non può essere guardato in volto dall’uomo, che non può essere compreso dai concetti umani, assume un volto d’uomo e si esprime con le parole degli uomini. [leggi tutto]


La vera bellezza non ha padroni
Pigi Colognesi, www.ilsussidiario.net - 30 novembre 2009

Non so se il mio amico pittore Bill Congdon - sia quando era all’apice della notorietà a New York, sia quando viveva gli ultimi fecondissimi anni della sua parabola artistica ritirato nella bassa milanese - sarebbe andato all’incontro degli artisti col Papa nella cappella Sistina. Era molto schivo. Il discorso di Benedetto XVI però sono sicuro che lo avrebbe letto con devota attenzione. Immagino di entrare nel suo studio proprio nel momento in cui ha finito di meditarlo. Mi legge questo passaggio: «Una funzione essenziale della vera bellezza consiste nel comunicare all’uomo una salutare “scossa”, che lo fa uscire da se stesso, lo strappa alla rassegnazione, all’accomodamento del quotidiano, lo fa anche soffrire, come un dardo che lo ferisce, ma proprio in questo modo lo “risveglia” aprendogli nuovamente gli occhi del cuore e della mente, mettendogli le ali, spingendolo verso l’alto».
Proprio mentre sto per chiedergli come mai questa frase lo abbia così colpito, Bill mi anticipa e dice: «Questa immagine della freccia che ferisce è proprio giusta. Troppi oggi, sia tra coloro che si credono artisti sia tra quelli che l’arte la guardano, l’ascoltano, la leggono, pensano che la bellezza sia una cosetta semplice semplice, un giochino scaltro, una consolazione a buon mercato. Io, invece, l’ho sempre vissuta come uno squassamento». [leggi tutto]


Leggi il documento Marc Chagall
 La creazione dell'uomo



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